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Il primo Summit Mondiale dei Nobel per la Pace viene presentato durante l’affollatissima conferenza stampa del Festival di San Remo 1999, che ha visto la partecipazione straordinaria di Mikhail Gorbaciov e di sua moglie Raissa. Nella foto, Gorbaciov con Franco Scepi (responsabile comunicazione) e Cristiano Grandi (coordinatore dell’evento) presentano il simbolo del Summit “L’Uomo della Pace” (Man for Peace) creato dallo stesso Scepi. |

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Il 21 aprile 1999 il primo Summit Mondiale dei Nobel per la Pace si apre a Roma, in Campidoglio nella sala Giulio Cesare gremita di pubblico e di stampa. Mikhail Gorbaciov e il sindaco Francesco Rutelli co-presiedono i lavori. Sono presenti, oltre a Gorbaciov, altri 6 Nobel per la Pace: Frederik De Klerk, Shimon Peres, Joseph Rotblat, David Trimble, Betty Williams e Rigoberta Menchù.
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Papa Giovanni Paolo II riceve in udienza privata i Premi Nobel partecipanti al primo Summit, il Sindaco di Roma, gli accompagnatori e lo staff organizzativo. Sono riconoscibili in prima fila, da sinistra, Rutelli, Shimon Peres, Raissa Gorbaciova, Gorbaciov, il Santo Padre, Rigoberta Menchù, De Klerk, Rotblat, Betty Williams e Trimble.
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Particolare dell'incontro di Giovanni Paolo II con Gorbaciov e la moglie Raissa. Sarà questa l'ultima apparizione pubblica di Raissa in un evento internazionale. Colpita da una grave forma di leucemia, scomparirà infatti solo 5 mesi dopo, nel settembre 1999.
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Particolare dell'incontro di Giovanni Paolo II con Shimon Peres. L'ex Premier israeliano è stato insignito del Nobel per la Pace nel 1994 insieme a Yitzhak Rabin e Yasser Arafat per i loro sforzi tesi a raggiungere la pace tra Israele e Palestina.
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Particolare dell'incontro di Giovanni Paolo II con Rigoberta Menchù Tum. L' indio guatemalteca, insignita del Nobel per la Pace nel 1992, fa omaggio al Santo Padre del suo libro "Guatemala, memoria del silenzio".
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Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina, tra Cristiano Grandi (a sinistra) e Franco Scepi. L'Italia non ha Nobel per la Pace viventi e la Montalcini è stata scelta quale "madrina" del Summit non solo per il suo grande prestigio internazionale ma anche per il suo attivo impegno a favore della pace e dei diritti umani.
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L'intervento di Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina e madrina del Summit. Alla sua destra il famoso "mattatore" del teatro e del cinema italiano Vittorio Gassman.
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Foto ricordo dei Premi Nobel per la Pace partecipanti al 1° Summit al termine dei lavori in Sala della Protomoteca in Campidoglio. Manca il solo Shimon Peres, ripartito con urgenza per Israele. Da sinistra Fredrik De Klerk, Jospeh Rotblat, Rita Levi Montalcini (Premio Nobel per la Medicina e madrina del Summit), Mikhail Gorbaciov, il sindaco di Roma Francesco Rutelli, Rigoberta Menchù Tum, David Trimble e Betty Williams.
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Conferenza stampa di chiusura del primo Summit dei Nobel per la Pace nella Sala Giulio Cesare, in Campidoglio. I Nobel per la Pace partecipanti al Summit nel loro documento finale invocavano l’ immediata risoluzione del conflitto nei Balcani (allora in corso) attraverso la via del compromesso, la sospensione delle attività militari e l'immediato inizio delle trattative.
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